Odissea con Dj… A video room
Il prossimo 11 Febbraio a Sarzana, leggi l’articolo su www.cittadellaspezia.com
“Odissea con Dj…. A video room è uno spettacolo a cui tengo molto. Quando Luigi Marangoni mi chiese qualche tempo fa di accompagnarlo con uno strumento per la lettura dei versi di un Omero – doveva trattarsi di un’unica performance alla Villa Croce di Genova – gli risposi che non me la sentivo di suonare uno strumento dal vivo (anche perchè sono un’autentica scarpa), ma piuttosto potevo fare un assemblaggio sonoro di campioni e suoni, come avevo già fatto per Viaggio all’Inferno del Teatro Garage. Non immaginavo che da lì sarebbe partito un progetto così complesso e affascinante per me, soprattutto per il fatto di avere incontrato una persona e un artista come Luigi.”
Lo spettacolo è già stato rappresentato a Genova, Rovigo, Verona, Vicenza, Prato, Asti e Savona.
Guarda presentazione su youtube:
http://www.youtube.com/BOBBYSOULS#p/u/8/hA4T7ZsFZt0
e su RAITRE:
http://www.youtube.com/watch?v=EXoR9tkCZhw
Da una stanza semiabbandonata di Dublino, piena di videocassette, due personaggi ridanno vita a sonori di film, canzoni blues, e raccontano i versi di Omero, chiedendo agli spettatori di bendarsi, per meglio sentire l’essenza dell’Odissea: la voce di Ulisse tessere la sua avventura
“Un appassionato viaggio nel racconto… Interpreti eccellenti… Il folto pubblico commosso non smetteva mai di applaudire e gridare il suo consenso.”
Il Resto del Carlino
“Operazione riuscitissima… A rendere dirompenti i contenuti proposti, con un balzo di talento del tutto inedito l’accostamento di Ulisse con Peppino Impastato, il giovane siciliano ucciso dalla mafia…”
La Settimana
“Odissea in blues con pubblico bendato” Il Corriere Fiorentino
“Odissea con dj pone quesiti, perde la rotta, regala un finale magnifico” Il Giornale di Vicenza
testo di Luigi Marangoni con brani del poema di Omero nella traduzione di Rosa Calzecchi Onesti
Musiche originali Alberto De Benedetti e La Decima Vittima
Canzoni Lamont Dozier, Nat “King” Cole, Nina Simone, Richie Havens
I sonori sono relativi ai seguenti film: Total Eclipse di Agnieszka Holland, I cento passi di Marco Tullio Giordana, Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio, un’intervista a Eduardo De Filippo.
Fotografie Fernanda Bareggi, Giulio Cesare Grandi, Paolo Ferrari
Collaborazione e Grafica Elena Frigato
Altre critiche
Il racconto subisce importanti colpi di sferza sarcastica tutte le volte che bruscamente i versi sono interrotti da episodi di cronaca, fatti contemporanei, e si rovescia sulla scena lo spezzone di un film, per esempio “Sbatti il mostro in prima pagina” (diretto da Marco Bellocchio, con Gian Maria Volonté), che riporta alla ribalta il problema della strumentalizzazione delle notizie, il giornalismo politico deformante.
Ludovica Radif, Scena on line
Durante la lettura di tre episodi dell’Odissea Marangoni chiede al pubblico di bendarsi, per circa venticinque minuti. Si segue il corso della narrazione con un senso di smarrimento ma allo stesso tempo di abbandono al flusso di coscienza del pensiero. Si giunge alla fine del viaggio come in un risveglio, giusto il tempo di liberarsi dalla benda, che permette rivedere la luce e di abbracciare i due protagonisti del magnifico spettacolo in un grande applauso corale”
Rosarita Crisafi, Il Giornale di Vicenza
La voce è piena di lusinghe e commozioni, come quella di Ulisse, il viaggio si insinua nell’esistenza di ciascuno, perché è ormai un viaggio di ritorno, alle radici della propria storia… Non è difficile quindi riandare a Beckett e il suo Krapp che naviga nella memoria e anche a Borges che si perde nel labirinto dei libri…
Sergio Garbato, Il Resto del Carlino
Pubblico
Pochissimi gli spazi che mi permettono di vivere e non di sopravvivere. GRAZIE PER QUESTO. A.S., 25
Assolutamente originale e soprattutto EMOZIONANTE! Elena
Bravi. Un teatro intelligente, emozionante, diverso, ma diretto. Chiaro, toccante. Piera
E’ meraviglioso uscire da teatro e essere consapevoli di poter intraprendere un nuovo viaggio più ricchi. S.
Fuori pioggia, nevischio…ma non quanto turbinavano le parole e frusciavano le note qui dentro. L. R.
Spettacolo
Questo lavoro- che fa parte del |progetto grandi racconti| di dinamiciteatri – ridà contemporaneità al viaggio di Ulisse come metafora dell’andare nel proprio tempo, del bisogno di cercare, rischiando di perdersi, per ritrovarsi alla fine, ognuno vivo, legittimato nella materia del proprio racconto, della propria esperienza.
In una stanza abbandonata, una montagna di memorie mute in un cumulo di vecchie videocassette, e due figure che si fanno voce di queste vite, interrotte o compiute, tenute insieme dal lungo filo del racconto di Omero: una voce narra dell’uomo, un’altra canta a ritmo di soul i dolori della sua anima.
A chi guarda, a un certo punto, viene chiesto di vedere solo attraverso la voce, bendato, e a dare forma a quel racconto, ognuno attraverso i propri sensi, la propria immaginazione.
Teatro che vuole mettere lo spettatore al centro del cerchio che ha inizio nei versi del vecchio cieco che racconta, e finisce dove non c’è fine, nell’immaginazione di ognuno di noi.
Dove è stato fatto
Festival della letteratura recitata, Canda (RO)
Museo d’Arte Contemporanea, Genova
Festival Un cielo aperto, Rovigo
Estate Teatrale, Cavaion (VR)
Piccolo Teatro Il Sipario Strappato, Arenzano (GE)
Teatro Garage, Genova
Teatrino delle Briciole, Prato
Diavolo Rosso, Asti
Teatro Bixio Theama Teatro, Vicenza
Tilt Genova
Teatro Fabbricone Prato
(leggi recensione)
Prossime date
Teatro S.A.C.C.O., Savona 30 aprile 2011
Prossima Stagione 2011-2012
Teatro Stabile della Toscana, Teatro Fabbricone, Prato
Domande iniziali
Come è possibile dire l’Odissea oggi?
Come può aiutarci l’Odissea per la nostra vita?
Qual è il rapporto di questo poema con il racconto?
Qual è il nostro rapporto con la memoria e il racconto?
Come togliere la droga di facili immagini alla vista e attivare l’immaginazione grazie alla parola poetica?
Uno dei riferimenti dello spettacolo
Michel Foucault, Il linguaggio all’infinito
“Il racconto ha il potere di sospendere la morte. Ogni racconto contiene altri racconti, all’infinito.”
Perché il dj
Ho trovato un accostamento shockizzante a primo impatto, ma in realtà ricco di opportunità sonore: accostare i versi di Omero a una forma di espressione contemporanea come il dj set.
In realtà il dj mette insieme brani diversi, un po’ come facevano i narratori greci al tempo di Omero, gli aedi, i quali conoscevano a memoria molte storie e di volta in volta le mettevano assieme in un montaggio diverso a seconda della situazione.
Perché la benda
L’Odissea ci offre l’opportunità di concentrarci sull’ascolto, in un’epoca in cui l’udito è posto in fondo alla lista dei cinque sensi. L’Odissea ha a che fare con l’oralità e con il suono:
– a livello formale: i migliaia di versi sono costruiti con il ritmo epico dell’esametro;
– a livello di contenuto: infatti quest’opera sembra indicarci che Odisseo, e direi l’uomo in generale, sta nella sua voce, nella sua capacità di raccontare;
– a livello di modalità di racconto: gli aedi, spesso ciechi ( come lo stesso Omero), narravano storie che avevano udito più volte.
Ascoltare senza vedere, significa fidarsi e abbandonarsi nell’ascolto dei suoni. All’entrata distribuiremo delle bende che, per una trentina di minuti, chi vorrà potrà indossare durante la parte centrale dello spettacolo, quando Ulisse parla in prima persona. La luce passerà dagli occhi alle orecchie, stimolando un diverso modo di essere presenti.