La Decima Vittima/Contesti Scomodi
2013
Nuovo EP “Il Mostro della Laguna Nera” disponibile in download su Bandcamp
Questa volta abbiamo deciso di non stampare un CD (così inquinuiamo meno) ma di rendervelo e rendercelo ascoltabile e scaricabile in ottima definizione su BandCamp.
Ecco il link:
http://bobbysoul.bandcamp.com/album/il-mostro-della-laguna-nera
“Il Mostro della Laguna Nera” contiene 4 tracce registrate quest’anno in presa diretta e davvero poco “sofisticate ed editate”. Due brani sono del tutto nuovi, la title track e “Vinile”, mentre Pupazzetto Bobby Soul e Ometto erano già comprese nell’album dei Contesti Scomodi “Ometto”, ma qui in versioni completamente diverse. Abbiamo anche incluso un inedito che doveva essere contenuto in “Storie Strane al Buio” che si chiama “Un giorno di ordinaria violenza”. Per chi scarica (a 5 euro) anche una oscurissima e temibilissima bonus track.
Il nostro obiettivo è arrivare a 200 download per raccogliere così la cifra di 1.000 euro che ci consentirebbe di stampare un 45 giri con i due brani inediti. Chi scaricà l’album in digitale avrà poi diritto a ricevere una copia gratuita del 45 giri.
Recensione su TOMTOMROCK di Antonio Vivaldi
Grazie se ascoltate, grazie se scaricate e grazie se diffondete!
Valgi, Bobby e Alefuzz
La Decima Vittima (Alberto Valgimigli e Alessio Caorsi) è anche responsabile di alcune delle musiche dello spettacolo teatrale “Odissea con DJ” di Luigi Marangoni e attualmente è sui palchi con Daniel Nevoso per un’altro spettacolo teatrale:
2012
Da alcuni anni i Contesti Scomodi, trio genovese formato da Alberto Valgimigli (bassista e illustratore), Alessio Caorsi (chitarra) e Alberto “Bobby Soul” De Benedetti, portano sui palchi dei club, nelle librerie, nei Festival di Poesia il loro progetto che si basa sull’interazione fra testo poetico, in una lettura ritmica e a volte melodica, e musiche di provenienza rock e afroamericana, con forte tinte psichedeliche.
Nel 2008 hanno pubblicato “Ometto”, il loro primo album, un libro-cd contenente alcune poesie di autori contemporanei genovesi e alcune adattate da autori americani della Beat Generation appunto musicate e illustrate dai disegni di Alberto Valgimigli. “E poi si, questo è anche un disco. Bobby Soul ha una gran voce, questo era ben chiaro prima, ma qui sceglie spesso una strada diversa, quella di un parlato vicino a quel talkin’ blues che tanto ha segnato la tradizione musicale nera (ma non solo, pensate a Bob Dylan, che ne faceva uso spesso) americana: si trova a dover interpretare testi quasi completamente non suoi e riesce a renderli propri, anche quando ha a che fare con nomi importanti della poesia statunitense come Lawrence Ferlinghetti e Leroy Jones.” Giulio Olivieri Genovatune.net
Questo nuovo lavoro segna un cambio di nome innanzitutto, in omaggio al film cult di Elio Petri. La band diventa “LA DECIMA VITTIMA feat. Bobby Soul”. L’album si chiama “Storie Strane al Buio” ed è proprio attraverso questa oscurità che si delineeranno nelle vostre orecchie le figure più improbabili quali plepidi e masonti, serpi nere, uomini che si fermano e un’inquietante gigantessa. Il suono intanto evolve in piena libertà con qualche puntata in ambienti più “dance” e i testi – questa volta per la maggior parte sono scritti dagli stessi Valgimigli e De Benedetti. L’album esce sotto forma di CD ma con un ricchissimo booklet di 32 pagine, che contiene l’introduzione di Ernesto De Pascale (alla cui memoria è dedicato l’intero lavoro), i testi, disegni di Alberto Valgimigli e i contributi “critici” di molti amici dei Decima Vittima.
“STORIE STRANE AL BUIO” SU ITUNES:
La Decima Vittima a Bamako sarà il primo video estratto dall’album ed è stato girato a Genova fra il 20 e il 22 Giugno dal regista Fernando Maraghini
Nella galleria fotografica alcuni scatti del Backstage di Chiara Saitta visibili anche qui:
LA DECIMA VITTIMA “STORIE STRANE AL BUIO”
Editrice Zona – Edizioni musicali: Cramps Music Srl
RECENSIONI e INTERVISTE:
Il video di “La Decima Vittima a Bamako” presentato in anteprima sul sito di Repubblica
http://platania.wordpress.com/2011/07/02/funky-beckett/
http://www.lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/storie-strane-al-buio/
ALIAS 20 AGOSTO 2011
“LA DECIMA VITTIMA” il film di ieri è la realtà di oggi?
“La prima cosa che mi sono chiesto è “chi è la decima vittima?” E se mi pongo questa domanda davanti al senso di spaesamento che si prova vedendo il film, quel senso di piacere anche, che si ha quando si ha la certezza di essere di fronte alla genialità di chi ha dalla sua una visionarietà tale da arrivare ad immaginare un ipotetico fututro, allora non posso che concludere che le vittime siamo tutti noi. La visione profetica degli autori (che nel nostro caso vogliamo ricondurre ai nostrani Petri, Flaiano e Guerra e non allo scrittore statunitense Robert Sheckley autore del romanzo The Seventh Victim da cui il film è tratto), sta nell’annullare totalmente la distanza tra uomini e donne, entrambi capaci ormai indistintamente di alternarsi con estrema capacità, ma anche con indifferente rassegnazione, in vittime e cacciatori, entrambi alla continua ricerca di una “vittoria” narcisistica che però non può che portare alla sconfitta di tutti. E a pensarci bene è un classico del pensiero degli anni post guerra, un pensiero che molti (intellettuali, scrittori, registi..) gridavano a piena voce. Quanti ci hanno detto di stare attenti, di stare allerti a quello che ci poteva succedere! Per dirci questo il film ha trovate geniali, surreali e divertenti. Immagina che ci siano regole ben precise a cui sottostare nel caso si decida di stare nel gioco della Grande Caccia. Al cacciatore vengono fornite tutte le informazioni sulla sua vittima designata mentre la vittima non sa chi sia il proprio cacciatore, è informata solamente dell’inizio della caccia ma può comunque riuscire a individuarlo e a eliminarlo. E non può esserci la grande caccia se la situazione non si inverte immediatamente dopo: chi è stato cacciatore e ne è uscito vivo dovrà automaticamente diventare vittima. Di qui non si scappa. Cacciatore-vittima-cacciatore-vittima inesorabilmente per una massimo di 10 volte, raggiunto il quale ci si può aggiudicare il super premio finale, il decathon da 1 milione di dollari. Sempre che si riesca ad andare avanti e non si muoia, invece, strada facendo.
Inevitabilmente ci sentiamo toccati.
Chi può dire di essere fuori da un meccanismo del genere? Chi non ha sentito nella sua vita, o non l’ha perlomeno creduto, di essere vittima di qualche cosa oppure cacciatore e carnefice di altre? Chi può dirlo? E se addirittura riconduciamo tutto alla fatidica coppia uomo-donna,(e memorabile a questo proposito è la frase di Marcello “in Italia non ci sposiamo più, non abbiamo il divorzio” ) come del resto sembra fare il film giungendo ad un finale forzatamente matrimoniale, possiamo sottrarci dall’alternanza tra vittima e cacciatore?
Non credo.
Allo stesso modo gli slogan sparati da lontani e gracchianti altoparlanti, utilizzati alla maniera più classica della science fiction di quegli anni, (siamo nel 1965 e il genere va anche di moda) sono tutte chicche da manuale. Sono proprio loro, gli slogan, che portano tutto al livello della pubblicità, quella pubblicità che nel film si intromette fino ad essere unico cinico alleato di entrambi i giocatori, che siano vittime o cacciatori. Non è forse così il mondo che ci circonda? “Contro il pericolo di guerre di massa, iscrivetevi alla grande caccia” “Solo la Grande Caccia può darvi un senso di sicurezza” sono solo 2 delle frasi che un’entità misteriosa (la politica?) ripete continuamente per “catturarci”.
E’ già un gioco post-moderno forse, e infatti è giocato non a caso da due belloni (Marcello Mastroianni e Ursula Andress), ma è sicuramente un gioco che ora fanno in molti. Una nota curiosa è che si indaga poco su quelli che stanno fuori dal gioco, e quel poco non è per niente bello (la ex-moglie farfugliante, l’amante insistente, o l’amico insipiente..). Forse che il film ci vuole dire che fuori da La grande Caccia è anche peggio? Fuori ci stanno ad esempio i vecchi, vecchi che automaticamente sono anche genitori, costretti a vivere dentro salotti pre-rivoluzionari al riparo da fantomatiche spie del Centro di Raccolta Vecchi.
Ancora Marcello che urla, “In Italia siamo per la famiglia patriarcale, i nostri vecchi li teniamo nascosti, li trucchiamo anche da giovani”. In fondo è solo su questo punto che Sheckley prima e Petri poi non hanno visto giusto; i nostri anziani genitori non solo non vengono restituiti allo stato perchè inutili e non produttivi, (e non li teniamo neanche nascosti) ma bensì dilagano ovunque, governano e dirigono, riempiono le strade e gli autobus e ci fanno sentire sempre e costantemente giovani… e improduttivi. E allora se il film di ieri è la realtà di oggi si potrebbe provare a riassumere questa pre-visione con uno slogan, tipo,
“Non morire prima ancora di iniziare il gioco, provaci, iscriviti alla Grande Caccia! E’ pur sempre meglio che starne fuori”.” FABIO MARABOTTO – BOOK IN THE CASBAH
WWW.MYSPACE.COM/CONTESTISCOMODI
VIDEO SU YOUTUBE:
Storie strane al buio
http://www.youtube.com/BOBBYSOULS#p/f/0/jrNwrLTkSus
Finemente Discothek
http://www.youtube.com/watch?v=trVH3162uxA
Volando
http://www.youtube.com/watch?v=Z04ehi5gNJ0&feature=related
FACEBOOK:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100000951700429
RECENSIONE di “OMETTO” da SENTIREASCOLTARE
ONLINE MUSIC MAGAZINE –
Lounge music per profondità intergalattiche, ipnotico space jazz oppiaceo e funk sudaticcio che si inscurisce di echi, rimbombi e fiati distanti (reminescenza della Toffee di Vasco Rossi, non necessariamente un male). Su tutto la calda e sensuale voce di Bobby Soul a recitare e declamare come un cronista maledetto che vuole traghettarci lungo un viaggio al termine della notte: storie di fumo, sogni, derive della mente, poesie cyberpunk, Blade Runner. A sorpresa inserti e ritornelli di soul torcibudella tremendamente sexy e Blaxploitation. Non si farà mica chiamare Bobby Soul per niente, eh! Sulla carta potrebbe sembrare incredibile o pretenzioso ed invece il mix funziona, intriga e conquista. Questa notte prendi la macchina e giratela senza meta, lasciati alle spalle le luci e la città. Portati dietro solo sigarette, scotch whisky e la musica di questi Contesti Scomodi (effettivamente il nome non è proprio il massimo) da Genova, benedetti dalla voce di Bobby Soul. Oh Yeah Babe! (voto: 7.0/10 )
http://www.sentireascoltare.com/index.php